24 giugno 2012

IL SANTO GRAAL - Michael Baigent, Richars Leigh e Henry Lincoln (1982)





Sulla copertina è scritto: <<il libro che ha ispirato "Il Codice da Vinci" di Dan Brown!>>. Non è proprio così, in parte forse lo ha ispirato ma le eresie e le supposizioni date per reali e storicamente dimostrabili in questo volume (anche se non dimostrate e non dimostrabili come viene ammesso dagli stessi scrittori alla fine del libro) nel libro di Dan Brown  non si leggono. Qualcosa viene accennato ma sempre viene specificato che trattasi di teorie tutte egualmente valide tutte indimostrabili. Cosa che invece non avviene leggendo "Il Santo Graal". Umberto Eco scrisse nel 2001 in una sua rubrica in L'Espresso che questo libro è  "il modello di fantastoria più sfacciato"  e a proposito dei suoi autori  "la loro malafede è così evidente che il lettore vaccinato può divertirsi come se facesse un gioco di ruolo". Concordo assolutamente. La "malafede si può evincere alla fine del libro (circa da pag 439) quando gli stessi autori sembrano tornare sui loro passi quasi negando tutte le affermazioni fatte e indicate come storicamente comprovate in quasi tutto il libro e indicandole come pura teoria valida esattamente come l'esatto contrario. Sembrano quasi volere chiedere scusa o giustificare le loro eresie davanti ai lettori cattolici (quale io sono per esempio). Ovviamente scuse rifiutate!

Il libro (mi rifiuto di definirlo "saggio storico") si suddivide in due parti nette e distinte. La prima parte dedicata ad una lunga premessa per arrivare all'argomento Gesu' e Il Santo Graal solo dalla pag. 301. Da questa pagina in poi un crescendo di blasfemie, ipotesi allucinanti e deliranti narrate con una semplicità e leggerezza immorale estrema e soprattutto narrate come si trattasse di verità incontrovertibili e assolute (salvo poi smentire tale incontrovertibilità nella ultima parte come già scritto sopra).

Qualche esempio di tali allucinanti affermazioni:

- Gesu' sposò Maria Maddalena, ebbe dei figli e diede nascita alla dinastia Merovingia che rivendicava diritto al trono di Francia, rivendicazioni appoggiate da una setta segreta, "il Priorato di Sion" e i Templari (e come Gran Maestri della setta annovera nomi eccellenti come Victor Hugo, Leonardo da Vinci e altri);

- parla di un complotto della Chiesa per eliminare tutti gli appartenenti a tale setta per mantenere il potere e il controllo;

- viene addirittura negata la Crocifissione di Gesù, asserendo che questa sia stata simulata in un giardino privato (proprietà di Giuseppe di Arimatea) visibile al popolo solo da lontano e quindi falsa;

- parla di connivenza in tale inganno di Ponzio Pilato;

- fra le affermazioni deliranti si legge di un Gesù violento e indisciplinato (pag 396) che usa i suoi poteri anche in maniera irresponsabile (in realtà parla di omicidio e rabbrividisco al solo rileggere tale affermazione).

La quarta di copertina parla di giallo storico (affermazione che la dice tutta sulle falsità che si leggeranno nel libro) dando già come fatto incontrovertibile che "Gesù non è morto sulla croce, da Maria Maddalena (sua sposa) ebbe figli e con la famiglia si rifugiò in Francia presso una comunità ebraica, creando il Sacro Romano Impero etc etc. Sempre in quarta di copertina parla di "insolito reportage su duemila anni di storia", ma con quale faccia tosta osano parlare di reportage storico.

Unica nota positiva: a pag 441 parla di "significato simbolico di Gesù, che è Dio esposto alla gamma dell'esperienza umana, esposto alla conoscenza diretta di ciò che significa essere uomo. Parla della volontà di Dio di incarnarsi e farsi uomo per fare esperienza diretta umana di solitudine, angoscia, abbandono, paura e mortalità".

Bocciato il libro e bocciati gli autori!

Conclusione: Gesù e il suo messaggio di amore fa ancora paura dopo 2.000 anni!

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11 giugno 2012

IL LIBRO DELLE ANIME - Glenn Cooper



IL LIBRO DELLE ANIME


Glenn Cooper


Secondo successo di Glenn Cooper, ideale continuazione del primo "La Biblioteca dei Morti", Will Piper è già sposato con la sua ormai ex collega Nancy Lipinski, coinvolta nelle indagini nel primo romanzo ora a casa impegnata con il primo figlio, e dovrà partire per un'altra avventura che riguarda la biblioteca dei morti, dovrà ritrovare l'unico volume mancante nella Biblioteca dei Morti. Un'avventura intrigante e coinvolgente, emergerà dalle indagini che il volume è passato fra le mani addirittura di Nostradamus, Shakespeare e Giovanni Calvino, dovrà impegnarsi in una sorta di caccia al tesoro alla ricerca di indizi, troverà un sonetto scritto di pugno da Shakespeare e si troverà in un mare di guai come sempre. Coinvolte come sempre le alte sfere dei Servizi americani e il pericolo sarà praticamente in ogni pagina del libro. Emozionante e ben strutturato, dopo avere letto il primo romanzo diventa più semplice imparare a seguire analessi e flashback dal Medioevo ai giorni nostri talvolta passando per altri periodi storici.

Will Piper figura accattivante nel primo romanzo, il tipico bravo e geniale detective americano, stravagante e in crisi esistenziale, diventa oggi più riflessivo e più responsabile, ormai ha famiglia, moglie e soprattutto figlio, riesce comunque a fare i suoi "guai" coinvolto in una storiella sentimentale di breve durata che si risolverà subito, non ti dirò come per non svelare la trama.

Consigliato ma solo dopo avere letto il primo La Biblioteca dei Morti.

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