11 ottobre 2011

IL SUPERSTITE - Wulf Dorn - Kalte Stille (=Freddo Silenzio)


IL SUPERSTITE 


Wulf Dorn 


Kalte Stille = Freddo Silenzio




Wulf Dorn ha lavorato come psichiatra presso una clinica, questa esperienza unita al ricordo della vera paura provata da bambino ne hanno fatto uno scrittore di horror e in seguito di thriller sull'ossessione, il silenzio della rimozione, apatia, ricerca spasmodica di un nuovo senso di realtà per ricominciare a vivere.

Pare che da bambino abbia conosciuto la paura del buio perchè costretto a dovere percorrere un ballatoio sempre al buio per motivi di economia dell'elettricità. Nel suo precedente romanzo "La psichiatra" (genere psicothriller) già ne accenna, libro che non ho letto ma che certo leggerò. In un'intervista spiega: "Quando ho raccontato la storia della cantina volevo mostrare che già da bambino vivevo numerose paure, avevo già avuto modo di sperimentare la paura. Probabilmente queste paure sono state il motore che mi hanno portato a trattarne il tema".

In questo libro racconta di un ragazzino di 12 anni che in una delle fughe notturne per inseguire fantasmi e occultismo vede scomparire nel nulla il fratellino più piccolo che incuriosito lo aveva seguito. Esperienza che per puro caso segue ad un'altra esperienza traumatizzante di qualche sera prima con la morte in un lago ghiacciato di una ragazza fuggita da una vicina clinica psichiatrica. Morti e sparizioni misteriose a cui assiste impotente. Seguirà la morte del padre che non tornerà da un appuntamento con un mistero e il suicidio della madre incapace di reagire e che lascerà a questo ragazzino un'eredità terribile:  il senso di colpa.

Jan, il protagonista dodicenne, torna nel suo paese natale dopo 23 anni come medico psichiatra fallito (ha perso il lavoro proprio a causa delle sue ossessioni), alla ricerca di sè stesso e per cercare di riempire questo agghiacciante silenzio che lo ha tormentato. Vuole trovare un perché, vuole conoscere di più, vuole affrontare le sue paure per ricominciare a vivere. Altre morti lo tormenteranno, apparentemente psichiatriche dovute a malattie mentali, una serie di personaggi gli ruotano attorno per regalare un finale sensazionale e a sorpresa.
Il thriller è sicuramente avvincente e intrigante, si legge velocemente ma serenamente. Nella terza parte diventa più intrigante e prende il sopravvento la curiosità del finale. Personaggi insospettabili o sospettabili fino alla fine rimangono tali e tutto viene ribaltato nelle ultime pagine. Non c'è un lieto fine, direi che non esiste finale a parte la soluzione del giallo.

Piccola nota: da noi difficilmente può accadere che uno psichiatra arrivi a questo punto, dopo laurea in medicina e corso di specializzazione in psichiatria non possono praticare prima di altri 4 anni di terapia personale. Quindi è difficile che particolari tematiche a rischio vengano portate, trascinate fino alla pratica della psichiatria.
[adsenseyu4]

Nessun commento:

Posta un commento