30 gennaio 2012

IL CODICE DA VINCI - Dan Brown - 2004





Di Dan Brown ho letto praticamente tutto, da Crypto a La verità del ghiaccio, Il simbolo perduto e penultimo "Angeli e Demoni". Rosa da anni per la curiosità nei confronti di Dan Brown e il suo best seller "Il codice da Vinci" tanto discusso, esaltato o vituperato, ho per molti anni evitato di leggerlo. La mia posizione di cattolica praticante mi ha sempre messo in una posizione alquanto scomoda. Insomma per dirla breve non sapevo se leggerlo oppure ignorarlo. Ho quindi deciso di approcciare Dan Brown partendo da libri più vecchi e forse meno conosciuti. Lo hanno descritto come blasfemo, anti cristianesimo, lo hanno accusato di plagio, lo hanno descritto come autore istigatore all'ateismo, ne ho lette e sentite di tutti i colori. In realtà leggendo Dan Brown non ho riscontrato niente di tutto questo. Lo considero un ottimo scrittore di thriller storici avvincenti e per niente anticristianesimo. La posizione del suo protagonista principale Robert Langdon, docente universitario di simbolismo, rimane sempre, in tutti i romanzi di Dan Brown, in posizione abbastanza neutrale. Credente ma con qualche dubbio (e chi non ne ha?) non  prende mai posizione netta contro il Cristianesimo, MAI! anzi direi a volte l'esatto opposto. Del resto Dan Brown è cresciuto in una famiglia cristiana, ha ricevuto una educazione cristiana.

Il penultimo romanzo letto, "Angeli e Demoni", altrettanto discusso, ha confermato l'opinione e il Leitmotiv dei precedenti romanzi. A questo punto rassicurata mi sono decisa ad acquistare "Il Codice da Vinci" e a leggerlo.

Ho letto tutto il romanzo aspettandomi di dovere affrontare blasfemia e argomentazioni che avrebbero ferito o messo in discussione la mia Fede. Non è accaduto. Mi chiedo il perché di tanto clamore. E' un ottimo romanzo, in bilico tra storia e fantasia, ben strutturato e avvincente. Meno bello di "Angeli e Demoni" e soprattutto meno bello di "La verità del ghiaccio".

Le prime edizioni in inglese pare avessero una pagina inziale in cui veniva dichiarata dallo scrittore l'assoluta veridicità dei contenuti, dichiarandoli frutto di accurate ricerche. Dopo ripetuti inviti a contraddittori e confronti diretti da parte di esperti, Dan Brown ha deciso di non confrontarsi e ha tolto le pagine incriminate. Evidemente qualche "corbelleria" deve averla scritta. Io per fortuna ho letto l'edizione "ripulita". Posso solo supporre che gli errori dimostrati nel romanzo riguardassero l'Opus Dei e sono lieta di non averli letti.

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